Comunemente
alla parola "dieta" si attribuire un significato negativo in
quanto si associa alla necessità di limitare l'assunzione di
cibo, a seguito di un particolare stato patologico o di un
eccessivo accumulo di "grasso" nel corpo. Però, la ricerca
etimologica consente di chiarire che il termine dieta deriva
dal greco col significato di "vita", "stile di vita", o "modo
di vivere".
Quindi, correttamente il termine "DIETA" definisce le
abitudini alimentari e l'organizzazione di più razioni
alimentari nel tempo. Pertanto, seguire una dieta significa
trarre dal cibo i massimi vantaggi in salute ed efficienza
fisica, quindi rappresenta una delle basi fondamentali della
nostra vita, la cui corretta conoscenza può aiutarci a vivere
meglio e più a lungo.
La dieta
mediterranea è un particolare modo di alimentarsi basato sul
consumo di alimenti tradizionali dei paesi europei del bacino
del Mediterraneo, quindi anche dell’Italia, e in particolare
delle regioni peninsulari e insulari Essa abbonda in alimenti
di origine vegetale (pasta, pane, olio extravergine di oliva,
frutta fresca, pesce azzurro, carni magre, uova, formaggi,
legumi, cereali, ortaggi, e vino rosso), mentre è povera di
carne, zucchero, burro e grassi di origine animale.
È
un'alimentazione sana ed equilibrata ed è ritenuta in tutto il
mondo la dieta più completa e corretta, il miglior esempio di
sana alimentazione.
Il 16
novembre 2010, il comitato intergovernativo dell'UNESCO
ha proclamato la “Dieta Mediterranea” patrimonio culturale immateriale dell'umanità.
Nella Grecia
Micenea (antico Miceneo, XV – XIV secolo a.C.), sono
documentati tutti i principali componenti che formano la dieta
mediterranea, alla cui base si collocano cereali e legumi. Non
mancavano il pane, l’olio e la frutta. Questo quadro trova un
solido supporto nei risultati di ricerche biochimiche condotte
su resti scheletrici, nei quali è stato possibile registrare
un basso tasso di patologie coronariche e cardiovascolari,
ridotte al minimo grazie al modesto consumo di carne e
l’impiego di pesce.
Tra le
bevande, al primo posto figura il vino, seguito da una bevanda
simile alla birra (prodotta grazie alla fermentazione dei
cereali con aggiunta di alcol del mosto) e dall’idromele
(ottenuto per fermentazione di una soluzione acquosa di
miele).
Le nostre
conoscenze sulla dieta delle antiche popolazioni si basano su
un ampio spettro di dati paleobotanici che, negli ultimi anni,
sono stati integrati con contributi provenienti da altre
discipline, quali paleopatologia, archeobotanica,
osteoarcheologia e soprattutto dalla gascromatografia che ha
permesso l’analisi di diversi contenitori fittili.
La dieta mediterranea ha come base un elevato consumo di
pane, frutta, verdura, erbe aromatiche, cereali, olio di
oliva, pesce e vino (in quantità moderate). I popoli che
vivono nelle nazioni del Mediterraneo consumano quantità
relativamente elevate di grassi ma, nonostante ciò, hanno
minori tassi di malattie cardiovascolari rispetto alla
popolazione statunitense, nella cui alimentazione sono
presenti livelli simili di grassi animali. Ciò è da ricercare
nell’elevato consumo di olio d'oliva che controbilancia,
almeno in parte, il consumo di grassi animali. L'olio di oliva
sembra infatti abbassare i livelli di colesterolo nel sangue;
inoltre, il consumo moderato di alcool durante i pasti,
rappresenta un altro fattore protettivo, forse per gli
antiossidanti contenuti nel vino.
Studi comparati, hanno messo in luce che la dieta
mediterranea diminuisce del 50% il tasso di mortalità per
coronaropatia (malattia coronarica).
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